Rimborsi spesa non dovuti e raddoppiati, sindaco Angelilli condannato

PACENTRO – Rimborsi spesa per quasi 20mila euro con alcune incongruenze su luoghi e orari e addirittura sdoppiamenti di presenze. Per questo, la Corte dei Conti ha condannato il sindaco di Pacentro, Guido Angelilli, e la segretaria comunale, dopo gli sviluppi dell’inchiesta avviata dalla Guardia di finanza nel 2021, sulle spese di viaggio del primo cittadino.

Angelilli è stato condannato a risarcire per 10 mila euro il suo Comune, la segretaria per 5mila euro, oltre le spese legali a carico di entrambi.
La sentenza dello scorso 9 settembre è stata notificata in questi giorni. Secondo gli inquirenti non combacerebbero alcune delle spiegazioni legate alle richieste di rimborso spese del primo cittadino, che risulterebbe in due posti diversi nello stesso giorno e alla stessa ora o addirittura con doppi rimborsi legati alla carica di sindaco e a quella di membro del consiglio direttivo del Parco della Maiella.
La vicenda dei rimborsi dei viaggi da Pescara (luogo di residenza) a Pacentro per l’esercizio della funzione di sindaco era stata archiviata dalla Procura del Tribunale di Sulmona già nel mese di settembre del 2021 escludendo così la truffa aggravata. Angelilli si è sempre detto tranquillo e anche in questo caso annuncia ricorso in appello.
Le indagini della Corte dei conti, invece, hanno portato alla luce rimborsi non dovuti o addirittura doppi per 10mila euro. Una somma considerevole per un piccolo Comune come Pacentro, che aveva portato i consiglieri di minoranza a suonare il campanello d’allarme.

Una brutta parentesi per il sindaco-finanziere che si era fatto paladino di una gestione oculata della cosa pubblica, prendendo di mira l’ex amministratore unico di Cogesa Vincenzo Margiotta proprio per i rimborsi spesa. Tutti passati al vaglio di Procura e organi competenti senza trovare mai anomalie. A differenza del caso del sindaco di Pacentro.

 

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