Scuola di polizia penitenziaria sottorganico, la proposta della Uil: trasferire 5 agenti a fine carriera dalle carceri abruzzesi

SULMONA – Una delle realtà più efficienti e belle in ambito formativo qual è la Scuola di Istruzione dell’Amministrazione penitenziaria si trova in grave difficoltà per via di una carenza d’organico di polizia penitenziaria che non ha eguali nella sua storia. 

Un autentico fiore all’occhiello, quella che va a rappresentare il Ministero della Giustizia, messa in ginocchio da un assottigliamento di personale che negli anni si è andato sempre più acuendo.

La denuncia arriva dal responsabile della Uil Pa Mauro Nardella.

“Il personale presente è di un’efficienza unica ma troppo poco per riuscire ad essere autosufficiente ancora per molto – fa notare – la struttura, posta alle pendici di uno tra i monti più belli d’Abruzzo ed incastonata in una magnifica valle, la rende un autentico gioiello per i corsisti e non solo.

Se si pensa al fatto che la Scuola di istruzione rappresenta uno dei pochi indotti rimasti va da sé che nella politica generale delle istituzioni abruzzesi il minimo che si possa fare è difenderla a spada tratta.

Se non si interviene subito tutto questo potrebbe essere messo a rischio a partire dai  più elementari diritti soggettivi del personale facente parte del quadro permanente”.

Da qui la proposta.

“Elaborare ad esempio  un interpello a livello regionale tra gli 8  penitenziari presenti e permettere magari a 5 persone con molti anni di lavoro in carcere alle spalle di utilizzare la loro eventuale esperienza lavorativa presso la scuola posta alla base dell’eremo di Celestino V per ristorarsi dalle tossine accumulate in carcere – continua Nardella – In cambio la Scuola potrebbe ricevere consigli utili in termini professionali attingendo dall’esperienza maturata in carcere proprio dagli eventuali baschi blu che in essa verrebbero distaccati e magari, al fine di estendere a quante più persone possibile tale opportunità, effettuando varie rotazioni tra coloro i quali vorrebbero aderire senza oneri a carico dell’Amministrazione.

Insomma salvaguardare la Scuola di Istruzione di Sulmona potrebbe riservare tutta una serie di aspetti positivi che andrebbero incontro non solo alle esigenze del personale del quadro permanente oramai esausto ma dell’intera comunità sia essa Penitenziaria che territoriale”.

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