SULMONA – “Vogliamo costruire un modello sinergico, una rete sistemica tra parchi. Creare progettualità, collaborazione tra aree protette per saper cogliere le opportunità in tutto il territorio. Pensiamo ad una sinergia tra aree regionali per sviluppare un ampio progetto di tutela e finalmente valorizzazione il ruolo della comunità in questa direzione sarà cruciale oltre a quello del ministero del parco e della regione. Il sistema delle aree protette abruzzesi è pronto. Si comincia a costruire quel concetto di opportunità che, negli anni passati non si è avuto, per iniziare a costruire davvero l’Abruzzo del futuro”.
Lo ha detto il vice presidente Emanuele Imprudente oggi, a Pescasseroli, nella sede del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove ha sottoscritto l’accordo di programma con il quale la Regione Abruzzo affida al Parco la gestione della Foresta Demaniale Regionale Chiarano – Sparvera. L’obiettivo è quello di rafforzare gli sforzi comuni in favore della popolazione di orso bruno marsicano, grazie al contributo del Ministero per la Transizione Ecologica, che finanzierà l’operazione proprio in forza del ruolo strategico che quest’area riveste per la conservazione dell’orso marsicano.
Le aree protette – ha aggiunto il vice presidente Imprudente – svolgono un ruolo fondamentale di tutela e conservazione della natura. Ora la loro funzione deve diventare realmente un’occasione di sviluppo economico e turistico.
Chiarano-Sparvera è un territorio prettamente montano che si estende per circa 4.000 ettari, delimitata a sud dal Monte Greco, a nord dal Monte Genzana, a occidente da Passo Godi (dove confina col Parco) e a oriente dai contrafforti del Piano delle 5 Miglia.
L’intesa è stata sottoscritta tra il vice Presidente Imprudente e il Presidente del Parco, Giovanni Cannata, ratificata con la DGR n. 262 del 13 maggio 2021.
Presenti anche il Direttore Luciano Sammarone del Parco, il direttore del MiTE (Ministero per la Transizione Ecologica) Antonio Maturani e il presidente della Comunità del Parco, Antonio Di Santo.
L’importanza e la delicatezza dell’area è e l’esigenza di assicurarvi un’adeguata gestione in linea con quella svolta per decenni dal Corpo Forestale è stata recentemente evidenziata dal Ministero dell’Ambiente in relazione a quanto previsto dal PATOM giacché l’area ha una posizione geografica che la rende praticamente centrale nel corridoio ecologico di collegamento tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello della Maiella, oltre che verso la Riserva Naturale Regionale del Monte Genzana, con cui costituisce un unicum.
In pratica quest’area è di vitale importanza per la conservazione dell’orso marsicano, abitualmente frequentata da alcuni soggetti che dal PNALM si spostano verso la Maiella o il Genzana.
In considerazione a questi molteplici aspetti e in considerazione della ristrutturazione organizzativa che il Servizio Foreste sta portando avanti, la Regione Abruzzo ha ritenuto opportuno e funzionale accogliere la proposta del Parco e affidargli la gestione di questo importante patrimonio demaniale, di fatto replicando lo schema gestionale che la stessa Regione aveva con il Corpo Forestale dello Stato.
“L’accordo – ha dichiarato il presidente Cannata – rientra a pieno titolo tra le iniziative finalizzate a garantire la tutela di territori vitali per l’orso marsicano, in una delle aree più delicate del suo areale visto il progressivo aumento di soggetti presenti tra il Parco Nazionale della Maiella e la Riserva del Monte Genzana, ma anche a garantire lo sviluppo, di attività tradizionali sostenibili, il cui apporto all’economia e alla cultura dei territori è ancora centrale. Un ringraziamento particolare alla Direzione per il Patrimonio Naturalistico del Ministero della Transizione Ecologica che ha creduto nell’iniziativa, perfettamente in linea con gli obiettivi del PATOM, supportando il Parco e assicurando le risorse adeguate per dare forza alle azioni dello stesso, compresa la strutturazione dell’Area Contigua, tutta da costruire insieme alle comunità locali dopo la definitiva approvazione della Regione Lazio. Insomma un bell’esempio di cooperazione leale tra istituzioni.”
“L’iniziativa, – ha aggiunto Maturani – rientra a pieno titolo fra quelle finalizzate a favorire la conservazione dell’habitat dell’orso marsicano all’esterno delle aree protette, in piena coerenza con le finalità del PATOM, nella logica di tutelare corridoi ad alta valenza ambientale che gli animali possono usare per spostarsi tranquillamente tra le diverse aree protette, in totale equilibrio con le attività tradizionali sostenibili”.