SULMONA – “La partita Snam è ancora aperta, sia sul piano legale che su quello politico. Sul piano legale c’è ancora il ricorso del Comune dell’Aquila contro la sentenza negativa del Tar Lazio. Sul piano politico ci aspettiamo che dalle Istituzioni e dai partiti del territorio vengano messe in atto tutte le possibili iniziative affinchè il Governo nazionale azzeri un progetto che non è assolutamente sostenibile”.
Così il coordinamento No hub del gas reagisce alle due sentenze del Consiglio di Stato che hanno bocciato i ricorsi presentati da Comune e Regione contro la centrale della Snam.
“Il progetto della Snam è stato concepito prima del 2005, ma si può ben dire che appartiene al secolo scorso. In 15 anni tutto è cambiato. Allora si pensava che il gas potesse avere un futuro. Oggi il metano, inquinante e molto pericoloso come gas serra (80 volte più climalterante della CO2) è un residuato del passato. La terza rivoluzione industriale sarà interamente basata sulle energie rinnovabili.
Chiediamo, come primo provvedimento, la immediata riapertura da parte del Ministero dell’Ambiente della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, in ragione delle tante novità emerse rispetto a 10 anni fa (il decreto V.I.A. risale al 7 marzo 2011), tra cui l’incompatibilità della centrale con la tutela dell’Orso bruno marsicano, specie protetta ad altissimo rischio di estinzione, la cui assidua presenza nell’area della centrale è stata dimostrata scientificamente da parte del Parco nazionale della Majella.
Il Consiglio di Stato, facendo proprie le affermazioni della Snam secondo cui il progetto sarebbe “strategico”,perché non è mai stata fatta la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)? E ancora : nelle sentenze si sostiene che il Comune e la Regione “avrebbero dovuto offrire con criteri scientifici la specifica dimostrazione di criticità del progetto lasciate per così dire scoperte dalle procedure espletate”.Questa “dimostrazione di criticità” l’ha data la Commissione VIA nel 2010 quando ha stabilitoben 46 prescrizioni.
Agli inizi di luglio abbiamo scritto che non sarà una sentenza a fermarci. Dopo aver conosciuto le debolissime motivazioni del Consiglio di Stato, che ricalcano acriticamente le tesi della Snam, siamo ancora più convinti della giustezza della nostra lotta, che porteremo avanti con ancora più determinazione di prima”.