SULMONA – Ampliamento del parco impianti, aumento delle capacità di trattamento, servizi in attivo per la prima volta nella storia e tariffa puntuale in tutti i Comuni. Questi i pilastri su cui è stato costruito il bilancio di previsione 2020 di Cogesa SpA, approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dei Soci e presentato stamattina in teleconferenza stampa dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta, in scadenza di mandato a giugno. “Vorrei tornare alla mia vita, perché Cogesa è troppo impegnativa dal punto di vista fisico e mentale”.
VALORE DELLA PRODUZIONE
Il valore della produzione è previsto in crescita anche nel 2020.
MINORE SPESA PER I COMUNI
Più di 6 milioni di euro (6.215.000) arriveranno dai ricavi generati dall’impianto Tmb dei rifiuti urbani indifferenziati, con la tariffa che resterà invariata anche nel 2020, in attesa delle decisioni di Arera.
INNOVAZIONI
Le innovazioni apportate nei processi organizzativi e nei servizi hanno determinato una riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti urbani ed una diminuzione dei costi. Fino al 2017 l’area di gestione dei Servizi di raccolta produceva perdite importanti (più di 500mila euro), mentre oggi chiude in attivo per la prima volta. Un risultato raggiunto grazie al lavoro svolto da tutte le donne e gli uomini (vice responsabile, coordinatori e operatori, complessivamente una struttura di oltre 160 persone) diretti dal responsabile dei Servizi Davide Di Ruscio.
INVESTIMENTI
Il futuro della società si progetta con il piano di investimenti realizzato, che prevede lavori di adeguamento di 2 milioni di euro di Fondi Fsc 2014/20per i lettori ottici che saranno istallati sulla piattaforma di valorizzazione dei materiali conferiti con il porta a porta, che verranno posti a gara nei prossimi giorni. A ciò si aggiungono i 2 milioni e mezzo finanziati dalla Regione per il revamping (potenziamento) dell’impianto Tmb (Trattamento meccanico biologico). Con una migliore selezione del rifiuto indifferenziato in ingresso diminuirà fino a quasi azzerarsi il rifiuto da conferire in discarica. Infine, sarà affidata la progettazione definitiva, così come imposto dalla Regione, dell’impianto di compostaggio con produzione di bio-metano a Navelli (Biofert Srl).
FOTOVOLTAICO, ECOBONUS E SISMABONUS
Cogesa Spa è un’Azienda energivora purtroppo, ma in particolare per la parte impiantistica (Pta e Tmb-Css), sarà realizzato un impianto fotovoltaico che consentirà di risparmiare i costi di acquisto dell’energia e soprattutto ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Il tutto grazie all’eco-bonus e al sisma bonus che consentiranno il recupero dell’85% dell’importo speso per la ristrutturazione dell’edificio del Tmb e per l’isolamento termico anche dell’immobile ex Sviluppo Italia degli uffici.
TARIFFA PUNTUALE
Il 2020 sarà l’anno della partenza della tariffa puntuale nei territori gestiti: si organizzerà un sistema di raccolta con tariffazione puntuale, con un minimo di ritiri fissati che premierà chi espone e produce meno e porterà risparmi ai cittadini in termini di personale operativo che andrà sostituito da figure specializzate e tecniche, andando anche incontro al ricambio generazionale naturale che si concretizzerà con il raggiungimento della pensione per una quarantina di operatori nei prossimi anni.
DISCARICA
Come da indicazioni dei Soci, sin dal mese di ottobre vengono conferire nella discarica di Ecolan (al 31 marzo) circa 4.000 tonnellate (costo 500.000 euro) e circa 5.500 tonnellate presso Cogesa (costo 200.000 euro), con costi che influenzeranno il bilancio consuntivo 2019 e il previsionale 2020 (18.000 tonnellate), 2021 (21.000 t) e 2022 (22.000 t). Questo dato si abbasserà notevolmente sia con l’entrata in esercizio del Css con 18-20mila tonnellate che non andranno in discarica, sia con il revamping del Tmb che consentirà l’ulteriore recupero di materia dall’indifferenziato (altre 10mila tonnellate).
In ogni caso saranno disposizione ancora 280.000 metri cubi di materiale da smaltire nella discarica. Il dato in proiezione consentirà probabilmente alla fine dell’anno, in via prudenziale auspicando la possibilità di uso dal 1 luglio 2020 dell’impianto per la produzione di Css, di conferire 2o.ooo tonnellate nella discarica di proprietà e 17.000 a quella di Ecolan.
CONCORSI
E’ allo studio, appena la norma revocherà la sospensione ordinata, una modalità sicura sia per il partecipante sia per la commissione per poter concludere i concorsi e la pubblicazione delle relative graduatorie dalle quali attingere per il nuovo personale.
TRASPORTI
Cogesa gestisce direttamente la maggior parte dei servizi di trasporto da e per i suoi centri di raccolta, scelta che ha comportato un notevole sviluppo delle competenze e risparmio sui costi che prima erano affidati all’esterno. Un plauso al responsabile dei Trasporti Danilo Ciotti e a tutta la struttura per il risultato raggiunto .
CONCLUSIONI
“Quest’anno finanzieremo (come già fatto nel 2018 e nel 2019) lo sviluppo di ulteriori impianti di recupero – interviene l’amministratore unico Vincenzo Margiotta – solo valorizzando i materiali raccolti come materie prime-seconde per la creazione di energia o prodotti potremo rinunciare definitivamente alla discarica, creando un vero settore industriale-ambientale che porterà anche un incremento occupazionale importante.
Per sfruttare questo ‘trend’ servono capacità e specificità impiantistiche e non purtroppo slogan o proclami: risulta assolutamente necessario avviare un sistema integrato, con una adeguata prospettiva temporale per la gestione dei rifiuti.
Molti progressi sono stati compiuti e molti sono ancora da fare perché le materie prime seconde provenienti dal riciclo dei ‘rifiuti’ coprono ancora solo il 12% del consumo complessivo di materiali (cioè ogni 100 kg di prodotto acquistato ben 88 finiscono in discarica).
La nostra strada non è quella della discarica, dell’inceneritore o del termovalorizzatore, ma quella del riciclo, del recupero, del riuso e quindi delle possibilità di ricavo per creare ricchezza (le cinque “R”).
In merito, nel solo 2019, abbiamo seppellito nelle nostre discariche (cioè in tutte quelle regionali), 230.000 metri cubi di rifiuti indifferenziati, molti dei quali, con una tecnologia avanzata come quella di Cogesa, sarebbe stato possibile recuperare e reimmettere nel ciclo produttivo: sostanzialmente abbiamo seppellito guadagni e posti di lavoro”.