SULMONA – La proposta fatta ieri dal sindaco Annamaria Casini di dichiarare zona rossa Sulmona dopo la trentina di casi Covid accertati al San Raffaele viene accolta timidamente dalle forze politiche.
O meglio si dichiara favorevole solo la senatrice pentastellata sulmonese a Gabriella Di Girolamo.
“Ritengo assolutamente di buon senso la scelta del Sindaco Casini di far richiesta formale al Presidente di Regione Abruzzo Marsilio per individuare il comune di Sulmona Zona Rossa – spiega – I 33 contagi accertati alla clinica San Raffaele tra il personale sanitario ed i pazienti, ed i tamponi non ancora analizzati, fanno presupporre, purtroppo, che nei prossimi giorni la situazione in città potrebbe diventare allarmante e la tutela della salute della propria comunità è il primo pensiero che deve avere il primo cittadino. Sarà ovviamente il CREA e chi ha competenze specifiche sulla materia in Regione a valutare l’opportunità se attivare o meno la stringente misura di prevenzione e contenimento. Le esperienze che ci stanno fornendo le vicende che si susseguono in tutta Italia ci mostrano che l’arma più forte per combattere questa epidemia è l’isolamento e ogni misura che va in questa direzione, cosciente delle difficolta economiche e sociali che ne conseguono, mi trova favorevole“.
Sbic, invece, bocciando l’istituzione della zona rossa perché “i dati non giustificano la richiesta” propone “l’istituzione di una commissione per la salute pubblica che affianchi il sindaco nella gestione dell’emergenza coronavirus e la creazione di un canale streaming istituzionale dal quale relazionare e coinvolgere la cittadinanza“.
“Due proposte nell’ottica della trasparenza e del bene comune, dell’interesse della città e dei nostri cittadini – spiegano da Sbic – In attesa, sempre, di una discussione in Consiglio Comunale su ciò che sta accadendo”.
Dal Circolo Pd di Sulmona, invece, in una nota inviata ieri sera pochi minuti prima delle 22 e cioè tempo dopo la proposta dell’istituzione della zona rossa, il segretario Franco Casciani e la presidente Teresa Nannarone non riescono ad andare oltre una lezioncina sulla “leadership ai tempi del Coronavirus”.