Maggioranza Casini, primo banco di prova in aula con la mozione di sfiducia

SULMONA – Primo banco di prova per la ricostituita maggioranza di palazzo San Francesco sarà il consiglio comunale di mercoledì 19 febbraio alle 15. Nella seduta sarà discussa la mozione di sfiducia tardiva presentata da sei consiglieri di minoranza Maurizio Balassone, Elisabetta Bianchi, Francesco Perrotta, Fabio Pingue, Roberta Salvati e Mauro Tirabassi.
 Se il consigliere Di Masci dovesse confermare il suo mancato appoggio all’esecutivo, nonostante la designazione di due assessori, mancherebbero a quel punto solo due voti per far cadere il sindaco, uscito rafforzato da questa ennesima crisi.
I sei della mozione però rilanciano la posta.
“Ora saranno costretti a venire allo scoperto – scrivono – dovranno pubblicamente argomentare quali siano state le ragioni di una crisi tanto grave da indurli a spingere il Sindaco sull’orlo di un dirupo ed esigere a gran voce il ritorno alle urne e quali, poi, dopo appena un paio di settimane, siano state le dirimenti soluzioni approntate, capaci di appianare miracolosamente ogni divergenza. Con la nostra mozione di sfiducia al Sindaco a questa maggioranza ed i loro ‘padroni’ politici, li costringiamo a confrontarsi in aula e, finalmente, ad assumersi questa responsabilità, dalla quale sono vergognosamente fuggiti ormai da più di un mese, paralizzando di fatto un intero comune”. “Prendiamo atto che il Sindaco, per ordine di scuderia, ha dovuto importare un assessore dalla limitrofa Pratola (che, in aggiunta ai vertici di Saca e Cogesa, va a comporre il terzetto magico del potere gerosolimiano) e che ha nuovamente attribuito la delega alle società partecipate ad un assessore raggiunto da un avviso di garanzia nell’abito delle sue funzioni (delega incautamente nuovamente attribuitagli). Senza nutrire grandi aspettative – conclude l’opposizione – ascolteremo su quali prospettive si è ricomposta questa maggioranza e verificheremo se, di nuovo, sarà somministrato l’elenco (ormai infinito) dei problemi di questa città irrisolti per incapacità”.

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