Snam, il Comune deposita il ricorso. Casini: non ci arrendiamo

SULMONA – Il Comune ha depositato stamattina il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, che dava il via libera all’ok alla centrale Snam, dato dal governo Gentiloni a camere sciolte nel dicembre 2017. Con più di venti giorni di anticipo l’avvocato Alfonso Celotto, che ha ottenuto l’incarico da 13mila euro anche in secondo grado (per un onorario comprensivo di circa 24mila), ha rincardinato i motivi del no. Oltre ai vizi procedurali, già denunciati, si aggiungono quelli di incostituzionalità è una serie di altre motivazioni aggiuntive o che approfondiscono quelle del primo grado che per strategia processuale si preferisce non rivelare.

Il sindaco Annamaria Casini, però, accompagnata dall’architetto Mario Mazzocca, ex sottosegretario regionale, in qualità di tecnico consulente del Comune, ha tenuto una conferenza stampa stamattina per tenere alta l’attenzione. Una sorta di chiamata alle armi e un’esortazione ai cittadini a non abbassare la guardia. Perché il rischio è che si cominci a fare i lavori della centrale da gennaio, con l’avvio dell’iter delle conferenze di servizio cominciato a settembre, prima della pronuncia del Consiglio di Stato. Un punto dirimente questa volta è rappresentato dall’impatto sulla salute per cui è stata avviata una collaborazione con la Asl, oltre che chiesta una rete di monitoraggio della qualità dell’aria da 12 centraline e non solo due a ridosso della centrale.

“Il Comune di Sulmona farà la sua parte, ma è il governo che dovrà intervenire e decidere sulla vicenda – aggiunge Casini – la Via è stata approvata quasi dieci anni fa con oltre 40 prescrizioni. Sulla sismicità, Doglioni (Ingv) ha osservato che l’indice di accelerazione è quasi alla metà del parametro di riferimento, ciò dimostra una sottovalutazione e una fretta nel liquidare l’iter autorizzativo. Voglio ringraziare la senatrice Di Girolamo che sta seguendo vicenda da molto vicino e in governo, dove si deciderà. È bene che le associazioni si facciamo sentire, ma anche che la città non si arrenda e che la società civile non si faccia prendere dalla rassegnazione”. 

Dunque, la richiesta è sempre quella di ripetere la Valutazione di impatto ambientale, datata 2011, e procedere alla Vas, mai espletata, oltre che alla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale).

“Tutto si fonda sull’insostenibilità della realizzazione di una centrale a spinta – interviene Mazzocca – dal punto di vista tecnico va sottolineato il rischio sismico e la continua attività delle faglie del Morrone, mai presa in considerazione nella Via del 2011. Non secondario l’aspetto dell’impatto sanitario sui cittadini e sull’ambiente, con le emissioni secondarie di polveri, che non sono state mai approfondite. Fondamentale è stato il supporto della Asl, unito a quello del Comitato medici e della comunità scientifica del New English Juornal. Ma anche il rischio idrogeologico e l’inadempimento di alcune leggi come quella sulla preventiva acquisizione del parere ai fini della normativa antisismica del Genio Civile (decreto 380 del 2011) e in relazione ad un fatto macroscopico della mancanza della Vinca”.

Dunque, la battaglia va combattuta soprattutto ora con l’apporto di tutti, come ricorda il sindaco, ringraziando la senatrice Gabriella Di Girolamo e ricordando che il ministro Costa finora non li ha mai ricevuti.

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