Scuole, lavori post sisma all’anno zero: comitato genitori sollecita interventi

SULMONA – “Alla luce delle dichiarazioni del ministro dell’istruzione Bussetti circa le scuole abruzzesi il comitato scuole sicure Sulmona torna a chiedersi quando si sbloccherà la fase di stallo in cui si trova la ricostruzione delle scuole cittadine”.

Così il comitato scuole sicure che torna a suonare la sveglia sulla necessità di prevedere interventi sulle scuole, facendo l’elenco delle incompiute e dimenticando di citare, però, il De Nino Morandi. 

“Posto che i soldi in cassa ci sono, che non è stato avviato nemmeno un cantiere in questi ultimi anni, dopo il terremoto dell’Aquila e quello di Amatrice, tenendo presente l’alto rischio sismico della Valle Peligna, il comitato si interroga su quali siano le sorti dei bambini e delle future generazioni che popoleranno le nostre scuole – spiegano i genitori – i comuni limitrofi si stanno muovendo e in alcuni casi la scuola sicura è già realtà, come Goriano, Raiano, Pettorano e a breve altri comuni avranno la loro struttura nuova come Pacentro e Pratola. A Sulmona resta ancora da fare tutto: asili, elementari, medie (tranne le Ovidio) e le due scuole superiori, il classico Ovidio, di cui non si conoscono le sorti, ossia se riuscirà mai a rientrare nella sua storica sede di piazza XX Settembre, e il liceo scientifico Fermi, che attende, dopo varie richieste inoltrate alla Provincia, una nuova valutazione della vulnerabilità, su parti della struttura non sicure, chiuse dal dirigente scolastico. Ricordando il convegno del dicembre 2017 a Sulmona, in cui i genitori di San Giuliano di Puglia posero l’accento proprio sulla negligenza e disattenzione in fatto di prevenzione sismica, ricordando la relazione del prof. Fracassi dell’Ingv, nell’ incontro formativo di protezione civile che si è tenuto a Sulmona qualche giorno fa, il comitato ribadisce l’importanza della memoria sismica, che non deve scatenare senso e impegno civico solo quando é “fresca”. Costruire e ricostruire bene e in sicurezza si può, Norcia insegna. Non ce lo dimentichiamo”.

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